Radio Gap - Foto di Luca Rosini

Radio Gap - Foto di Luca Rosini

 

Gli elicotteri che volano bassi, i manifestanti spossati da tre giorni di guerriglia, e poi l’attacco delle forze dell’ordine al media center, raccontato in diretta dalla voce concitata di Lorenzo Galeazzi, che descriveva in tempo reale quello che stava accadendo, con i poliziotti che sfondavano le porte e picchiavano gli attivisti. Quell’audio ormai è diventato una clip famosa, un pezzo di radio che ha fatto storia.  Galeazzi era al microfono di Radio Gap, un esperimento ben riuscito di network di radio comunitarie che per la prima volta nella storia radiofonica italiana diffondeva i contenuti non solo via FM, attraverso una frequenza pirata che era in grado di trasmettere dentro tutta la città di Genova (oltrepassando la zona rossa delle interdizioni a manifestare o trasmettere), ma anche via internet, permettendo alle redazioni di Torino, di Roma, di Cosenza e di molte altre città d’Italia di riprenderne i contenuti e di diffonderli in tempi rapidissimi nel nostro Paese ma anche all’estero, come ho raccontato qui.

Forse non è un caso che in queste settimane, a venti anni dal G8 di Genova, alcuni importanti media italiani tornano a raccontare i tre giorni di vertice e contro-vertice attraverso lo strumento radiofonico, come Internazionale, con il podcast Limoni, che mi vede coinvolta nella realizzazione.

Venti anni da Genova. Venti anni di una nuova radio.