Puntate
01 La Botte
Questa puntata è stata realizzata grazie a:
Padre Ivan, Fiorenza Cout, Joseph Peaquim, Anna Montrosset, Erboristi Mediterranei, Paolo Ospici, Luigi Giannelli
Con la voce e la regia di Marzia Coronati
Fotografie di Gabriele LungarellaSanta Maria della
La Botte
Santa Maria della Scala, nel cuore di Trastevere, a Roma, è stata per secoli la sede della prima farmacia della capitale: una spezieria dove venivano lavorati, conservati e venduti preparati erboristici. Oggi il laboratorio è visitabile solo su appuntamento, ci siamo andati e abbiamo scoperto una botte contenente l’ultimo residuo al mondo del primo farmaco della storia della medicina mediterranea: la teriaca. Panacea, contro tutti i mali, il preparato ha curato imperatori e papi, da Mitriate a Nerone, sino ai giorni nostri.
Infilare la testa in quella botte è stata un’esperienza unica … ci siamo domandati quante ricette, formule e rimedi del passato siano conservati in luoghi nascosti e remoti … ed è così che siamo approdati a Jovencan. Il piccolo paese della Val d’Aosta ospita dal 2011 la Maison des Anciens Remèdes, un museo etnografico sugli antichi rimedi del territorio e un centro studi presieduto da un comitato scientifico. Il piano terra del museo è dedicato al “Secret”, un insieme di formule di guarigione che da secoli si tramandano nei territori valdostani, è lì che abbiamo potuto guardare dei video, l’ultimo ritraeva un’anziana signora…
02 Il Telefono
Questa puntata è stata realizzata grazie a:
Piero, Monica, Antonella Bartolucci, gli abitanti e le abitanti di Reggio Emilia, Cristina Panicali
Con la voce e la regia di Andrea Cocco
Fotografie di Cristina Panicali
Il Telefono
Piero, un giovane residente a Reggio Emilia, è in viaggio di lavoro ad Amsterdam. Da giorni si sente stanco e accusa una forte sensazione di calore al collo. Il medico gli diagnostica un fuoco di Sant’Antonio e gli prescrive un comune anti virale, ma Piero dopo tre giorni di cura non migliora. Un suo amico allora gli consiglia di rivolgersi a una signora nota per “segnare il fuoco”, così Piero la chiama e al telefono le spiega come si sente, dopo pochi giorni il calore e la stanchezza scompare. Cos’ è accaduto? Che cosa ha fatto questa signora?
La Bassa emiliana ha una lunga tradizione di “segnature” del fuoco di Sant’Antonio, verruche, storte. Oggi molti segnatori e segnatrici, per lo più residenti in zone rurali della regione, operano anche a distanza, avvalendosi dei cellulari e di WhatsApp. Tre sono le regole fondamentali: non svelare a nessuno le parole che si recitano nel corso della segnatura, rifiutare qualsiasi tipo di pagamento e assistere sempre e comunque la persona che si rivolge loro.
03 La Ford 1100
Questa puntata è stata realizzata grazie a:
Maurizio Cancelli, Noemi De Franco, Nerina Schiavo, Paola Giovetti
Con la voce e la regia di Marco Stefanelli
Fotografie di Noemi De Franco
La Ford Escort 1100 verde
E’ il 1974, Saarbrucken, Germania. Maurizio Cancelli è arrivato da pochi giorni, nel portabagagli i suoi quadri e le sue opere d’arte. L’idea, su spinta di un amico gallerista, è di provare a dare lì una svolta alla sua carriera d’artista. E’ sera, Maurizio sta seduto a un tavolo di una tavola calda, accanto a lui c’è una bellissima ragazza e il pensiero di Maurizio vola a sua madre. In quel momento arrivano tre ragazzi tedeschi, parlano ad alta voce, si avvicinano a un giovane italiano, lo strattonano, lo mettono spalle al muro, gli urlano contro e lo sbattono fuori con un calcio nel sedere. Il giorno dopo, alle dieci del mattino, Maurizio Cancelli sale sulla sua Ford Escort verde 1100, alla volta di casa. Dodici ore dopo è a Cancelli, il suo paese natale, e da quel giorno vivrà e farà arte esclusivamente nel suo territorio.
Cancelli è una frazione montana in provincia di Foligno: poche casupole basse, un campanile, alti abeti e vecchie querce. Ormai da anni ad abitarci c’è solo lui, Maurizio, ma le visite non mancano. Gente comune di ogni estrazione sociale, vescovi, sportivi, contadini, politici e operai continuano a salire sino al piccolo borgo, in nome di un’antica tradizione.
Tutto ha inizio duemila anni fa, quando gli apostoli Pietro e Paolo arrivarono a chiedere ospitalità a una famiglia antenata dei Cancelli. La famiglia era povera ma non negò l’accoglienza ai due stranieri. Così il mattino dopo, prima di rimettersi in cammino, donarono al capofamiglia una dote che avrebbero ereditato tutti i discendenti maschi che sarebbero rimasti nel paese di Cancelli: la cura della sciatica.